Vita di coppia

La sfida delle differenze nella coppia

Quando si parla di differenze in una coppia, molto spesso sono viste come presagio di guai… e a volte lo sono! Credo però che esse non debbano spaventare a priori: dopotutto le differenze tra partner sono assolutamente naturali, potremmo quasi dire essenziali per la sopravvivenza della relazione, ma ciò chiaramente non vuol dire che vadano sottovalutate.

Ciascuno di noi ha alle spalle esperienze diverse rispetto al proprio partner perché viene da una famiglia differente e ha fatto un percorso di vita unico: già solo per questo motivo chiaramente ognuno vivrà e starà nella relazione in modo diverso, avrà idee diverse su tutto (o quasi!) e persino un diverso modo di esprimerle. Anche se tutto questo può comportare notevole fatica, una simile diversità può trasformarsi in ricchezza all’interno del rapporto, a patto che si comprenda che chi ci sta accanto non solo non deve – e non può – essere uguale a noi, ma soprattutto non deve – e non può – guardare il mondo con i nostri stessi occhi.

Tante differenze

Sono varie le diversità che possiamo rintracciare all’interno delle coppie. Vediamone insieme alcune

  • Differenze di genere

Uomini e donne differiscono logicamente tra di loro a livello fisico e psicologico, ma anche a livello ormonale e cerebrale (ad esempio nell’uomo ci sono più connessioni all’interno dei singoli emisferi cerebrali, mentre nelle donne sono maggiori le connessioni tra i due emisferi), nella sensibilità emotiva, nonché nell’educazione che ricevono, in particolare per quello che riguarda i ruoli di genere, ossia cosa ci si aspetti che faccia una donna o che faccia un uomo in una determinata cultura, con evidenti ricadute sul piano psicologico. Logicamente non vanno assolutizzate le differenze tra sessi che fin troppo spesso vengono sbandierate: per quanto possano esistere caratteristiche più tipicamente femminili o maschili, ogni persona le incarna in maniera propria, e caratteristiche considerate solitamente maschili possono essere presenti (e sono spesso presenti) nelle donne, così come può succedere il contrario.

  • Differenze nel carattere

In psicologia il carattere ha a che fare con qualcosa di innato che in qualche modo andrà a influire sul nostro modo di stare al mondo, ad esempio determinando le reazioni agli stimoli. Il carattere inteso sia in questo senso, sia come parte della personalità che ciascuno di noi nel tempo si forma, può essere molto diverso nei due partner. A volte queste differenze si “incastrano”, per cui il carattere di uno si combina perfettamente con quello dell’altro e ci si sente anime gemelle. Ci sono volte però in cui le due personalità cozzano tra di loro e di solito questo è sinonimo di problemi, se non si è capaci di equilibrare le differenze esistenti.

  • Differenze educative

L’educazione ricevuta dai partner non è quasi mai la stessa: possono variare le regole imposte in famiglia, così come i valori con cui si è cresciuti, andando a creare differenze evidenti soprattutto quando si tratta decidere come educare i figli. Ma diversa può essere anche l’educazione religiosa ricevuta (anche laddove si condivide la stessa religione o si è entrambi atei/non praticanti), per non parlare dell’educazione scolastica (tipo di scuole frequentate, risultati raggiunti, livello di istruzione…). Chiaramente ciò influisce sulla visione del mondo e della vita che i partner hanno.

  • Differenze familiari

Ogni partner proviene da una famiglia specifica all’interno della quale ha sicuramente sperimentato dinamiche relazionali tipiche, sia tra i genitori sia tra genitori e figli: spesso tali dinamiche non sono comprensibili per l’altra persona, che ne ha certamente sperimentate altre. Quando uno dei due viene da una famiglia monoparentale, poi, si porta dietro un bagaglio a maggior ragione differente e spesso misterioso per chi non ha vissuto tale esperienza. Per quanto crescendo ci distanziamo da quello che è accaduto nei primi anni della nostra vita e facciamo scelte che possono essere anni luce lontane da quelle dei nostri genitori, in qualche modo l’imprinting delle prime relazioni resta in noi e si riaffaccia almeno in due modi quando entriamo in un rapporto di coppia. Il primo riguarda il fatto che ciascuno di noi immagazzina un modello di relazione con l’altro basato su come è stato trattato dalle figure significative dell’infanzia (normalmente i genitori) e si aspetta di essere trattato dal partner allo stesso modo, cosa che potrebbe anche non succedere (e in alcuni casi è una fortuna!). Il secondo modo riguarda il fatto che le modalità relazionali osservate tra i genitori diventano il modello che si sceglie di imitare o che si desidera evitare. E non è detto che i due partner abbiano modelli combacianti!

Ci sono poi altre differenze derivanti dalle famiglie che possono incidere in un rapporto di coppia: ad esempio il livello socio-economico di ciascuna famiglia di origine, oppure la provenienza geografica, la quale determina differenze culturali. Ogni famiglia custodisce poi tradizioni diverse e specifiche, ha un modo diverso di pensare e gestire la divisione dei ruoli in casa e ha modalità diversi di condividere di tempi e spazi, anche con la famiglia allargata. Queste differenze prima o poi vengono a galla e vanno conciliate, oppure va trovato un modo “terzo” di fare tutto, che risponda alle esigenze e alle caratteristiche della coppia.

  • Differenze di esperienze

Ogni partner proviene da esperienze specifiche: dalla nascita a quando si incontrano, i partner vivono esperienze probabilmente molto diverse e anche durante la loro relazione può capitare di fare alcune esperienze specifiche ognuno per conto proprio. Ogni esperienza può avere un’influenza più o meno grande sulla visione del mondo di ciascun partner e quindi sul suo modo di gestire il suo stare al mondo e nei rapporti. Ciò che siamo è frutto di quello che abbiamo vissuto: chiaramente più sono divergenti le esperienze compiute da ciascuno, più è grande la differenza tra i due. Ma per fortuna questo non significa che non ci si possa venire incontro, conciliando visioni e modi di fare.

  • Differenze nelle scelte e nei progetti

Tutte le differenze fin qui elencate vanno a delineare persone che evidentemente possono essere anche molto lontane tra di loro. Ma c’è di più: esse portano quelle persone anche ad orientarsi verso scelte di vita differenti e a impegnarsi per la realizzazione di progetti di vita differenti. Cosa che a sua volta può accentuare sia le differenze esistenti prima della formazione della coppia, sia quelle che emergono durante la relazione. È logico che all’interno della coppia alcune scelte e alcuni progetti siano condivisi e portati avanti insieme, ma è anche giusto che ognuno dei partner faccia scelte sue personali e si dedichi a progetti che non coinvolgono l’altro in prima persona, perché non bisogna per forza fare tutto insieme e non bisogna sempre apprezzare le stesse cose o avere le stesse passioni.

Che fare quando si scopre di essere diversi?

Una volta scoperto che ci sono tante differenze nella coppia, ci sono 3 passi da tenere a mente per evitare che diventino un ostacolo per il vostro rapporto:

  1. Rispettare le differenze: non pensare che l’altro cambierà né agire per farlo cambiare, ma accettarlo ed accoglierlo così come è in questo momento. Esistono tanti modi diversi di esistere e di fare le cose e possono andare tutti bene (a patto che non arrechino danni a sé o agli altri): in una coppia ognuno deve sentirsi libero di essere autenticamente sé stesso.
  2. Comunicare le differenze: quando si sente che quello che l’altro dice o fa non corrisponde alle proprie idee e alla propria sensibilità è bene dirlo, perché non sempre possiamo essere consapevoli di tutte le differenze esistenti e spesso capita di dare per scontato che ciò che è stato valido nella propria esperienza lo sia per tutti (ma non è così!)
  3. Conciliare le differenze: il passo più difficile è capire come far convivere le differenze esistenti e la brutta notizia è che non esiste una ricetta universale per farlo. Ma già il fatto di conoscere e rispettare le specificità di cui ognuno è portatore può essere un grande passo verso la conciliazione. A volte essa significherà seguire quanto uno dei partner porta a modello, altre volte seguire quello che dice l’altro, molto spesso significherà trovare con pazienza un modo nuovo di fare le cose, aprendo la mente alla possibilità che la ragione non stia dalla parte di nessuno!

Bisogna tenere a mente che non sempre le differenze possono essere arginate o superate: ci sono diversità inconciliabili che diventano campanelli di allarme da non sottovalutare, perché narrano di due persone che non hanno nulla da condividere se non un momentaneo interesse reciproco. Il che – per quanto non sia una cosa di cui vergognarsi o pentirsi – purtroppo non basta per far andare avanti nel tempo una coppia.

Ci sono poi differenze apparentemente appianabili con poco sforzo, ma che in realtà danno vita a dinamiche di coppia poco salutari, come la simbiosi. Nella simbiosi due persone funzionano come se fossero una sola, cioè si appoggiano l’una all’altra, impedendosi di “utilizzare” e sviluppare ogni parte di sé. Questo di solito capita quando le differenze vanno ad incastrarsi tra di loro, per cui ad esempio c’è un partner che, per il proprio carattere, ama assumersi tutte le responsabilità delle decisioni da prendere, mentre l’altro, sempre per questioni di carattere, preferisce aspettare indicazioni esterne prima di decidere come comportarsi. A prima vista una coppia del genere funziona alla perfezione: ognuno fa quello che più gli piace e non viene ostacolato dall’altro, che anzi apprezza le sue caratteristiche. In realtà ad un certo punto, inevitabilmente, uno dei due si stancherà e scoppierà una lite: uno potrebbe rinfacciare di essere costretto a portare tutto il peso delle responsabilità sulle proprie spalle, l’altro di non poter mai fare ciò che vuole o di non avere mai voce in capitolo nelle scelte importanti. La simbiosi può andare avanti anche per anni, ma prima o poi arriverà il momento dello scontro.

Diverso è bello

Per capire come gestire al meglio le differenze è bene ricordare che essere coppia non vuol dire essere un noi indistinto ed invischiato in cui ognuno deve conformarsi all’altro. Il noi che sorregge una coppia sana è formato da un io + un tu ben separati, tra di loro distinti e diversi, che scelgono di camminare insieme, mano nella mano, ma allo stesso tempo continuano a camminare ognuno sulle proprie gambe. In una coppia sana i partner non perdono (e non devono perdere) la propria individualità! Se uno dei due partner pensa di dover cambiare per assomigliare all’altro, qualcosa non va. Se uno dei due partner desidera che l’altro cambi affinché sia più simile a sé, qualcosa non va. Ognuno ha il diritto di essere sé stesso e ha il dovere di sviluppare il proprio sé. Questo in alcuni casi può voler dire cambiare nel tempo, in tutti i casi significa crescere. E a volte stare in coppia vuol dire essere aiutati proprio dal partner a crescere.

Se si vuole investire nel proprio rapporto e si desidera che duri il più a lungo possibile, inoltre, è necessario comprendere cosa – al di là delle differenze – riesce a tenere uniti i partner, su cosa fondare la vita insieme. Il che non significa tanto (o solo) trovare qualcosa di uguale o perlomeno simile tra di voi, bensì trovare ciò che identifica la coppia come tale, ciò che la caratterizza, quel progetto o idea comune in cui credere e per cui vale la pena legare le vostre vite. Senza tale obiettivo nessuna coppia può durare a lungo!

Chiaramente le differenze restano ed è fondamentale che siano accettate e ancor di più che nessuno dei due operi per eliminarle: ogni partner dovrebbe essere in grado di dire all’altro “ti scelgo per quello che sei e non per quello che vorrei che fossi”. Perché essere diversi da qualcuno non significa né essere migliori né essere peggiori di quella persona, significa avere a propria disposizione un paio d’occhi in più da cui guardare il mondo.

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