Vita di coppia

Quando i genitori dimenticano la coppia

Se c’è una cosa che mi colpisce in diverse famiglie presentate nella saga di Harry Potter – e che accade poi molto spesso anche nel mondo reale – è come alcuni genitori sembrino vivere esclusivamente in funzione dei figli. Ho parlato di qualcosa di simile a proposito delle mamme della saga in questo articolo, ma oggi vorrei estendere la riflessione anche ai papà. Per meglio dire, vorrei riflettere su ciò che succede quando la coppia si vive solo come coppia genitoriale, dimenticando di essere anche una coppia di sposi (o comunque di essere due compagni di vita).

Come dicevo, è qualcosa che possiamo vedere in diverse famiglie, tanto magiche quanto babbane, come ad esempio gli odiosi e odiati zii di Harry Potter, i coniugi Dursley, e i non meno odiosi e decisamente più snob coniugi Malfoy.

Un legame “al servizio” dei figli

Quello che succede tanto nei Dursley quanto nei Malfoy è che i genitori non appaiono prendersi cura del rapporto tra di loro: non li vediamo proprio parlare tra di loro, se non a proposito di faccende di vita concreta (tipo l’organizzazione di una cena di lavoro dai Dursley) oppure per questioni strettamente legate ai figli.

Sembra quasi che l’esistenza della coppia ruoti solo attorno al compito genitoriale: Petunia e Vernon, al pari di Lucius e Narcissa, appaiono uniti esclusivamente l’amore per quell’unico figlio che entrambe le coppie hanno. Anche supponendo che le cose non siano sempre state così, quello che manca nel momento in cui iniziamo a seguirne le vicende è una passione da condividere, un impegno fuori casa da portare avanti insieme, uno spazio privato di riflessione comune, fosse anche sull’educazione di quel figlio. Sembra quasi che anche l’amore (per non parlare dell’intimità) sia solo un vago ricordo!

Si tratta inoltre di coppie caratterizzate da una rigida distinzione di ruoli, molto classica: l’uomo lavora (o si occupa di questioni politiche) e la donna pensa alla casa (più o meno concretamente): la separazione che contraddistingue i coniugi si realizza quindi su più livelli, mentre manca del tutto l’idea che esista un ambito in grado di avvicinarli al di fuori di quello genitoriale.

Per dirla in un immagine, non camminano più mano nella mano!

La loro situazione – per quanto non reale, visto che si tratta di personaggi letterari – non è certo qualcosa di distante da quello che vivono molte coppie del mondo reale: quando la genitorialità diventa il solo motivo per cui una coppia esiste, qualcosa non va per il verso giusto!

Coppie “scoppiate”

Il passaggio da coppia a famiglia è complesso e complicato: l’arrivo di ogni neonato – specie se è il primo figlio della coppia – comporta, infatti, la necessità di trovare un equilibrio totalmente nuovo nella vita dei neogenitori, che si trovano a fronteggiare compiti e responsabilità prima sconosciuti, ma anche a dover ricalibrare spazi e tempi da dedicare a se stessi e al partner. E chi più frequentemente ci va di mezzo nella nuova organizzazione da creare è proprio il partner!

Perché tanto lui/lei capisce. Perché è solo un momento, poi ci riequilibreremo. Perché non ci sono le energie per portare avanti la vita di prima. Perché ci sono delle priorità... e chi più ne ha più ne metta!

Sono tutte ragioni più che valide ed è sano prendersi tempo per il nuovo arrivato e per sé. E’ qualcosa di naturale, del resto, e riterremmo inadeguati i genitori che si comportano come se nulla fosse cambiato. Ma c’è un rischio da non sottovalutare: quello di abituarsi alla distanza, non tanto fisica quanto emotiva. Abituarsi a non avere occasioni per fare qualcosa solo in due. Abituarsi a non condividere nulla che non sia la cura e l’educazione del figlio. Abituarsi a stare insieme solo perché ci sono dei figli da crescere.

Questo porta la coppia a scoppiare. Anche se non ci si separa. Anche se non si litiga. Anche se apparentemente va tutto bene. Addirittura anche se ci si ama!

La coppia, infatti, scoppia se non cresce. E non cresce se non ci si prende cura di lei!

Perché, come dice qualcuno, il primo figlio di cui prendersi cura è proprio la coppia. E per farlo vanno pensati spazi e tempi da dedicare solo a quello.

Non è sempre facile e non sempre è possibile riuscire a fare tutto quello che si desidererebbe: brevi viaggi in due, appuntamenti romantici, serate da soli… Eppure ci sono molti modi per prendersi cura del legame di coppia e nutrirlo: avere interessi in comune, fare cose insieme, prendersi degli impegni fuori da casa da portare avanti insieme oppure ritagliarsi spazi di comunicazione profonda sono tutte opportunità realizzabili anche quando non si ha la possibilità di lasciare i figli ad altri.

Dedicarsi momenti di vicinanza fisica ed emotiva è fondamentale per non lasciare andare il legame e finire poi con il ritrovarsi da soli, pur essendo in coppia. Ed è, inoltre, una grande eredità da lasciare ai figli, perché sapere che i genitori si amano e tengono alla loro relazione rende la famiglia una calda culla capace di far respirare l’amore vero!

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