Crescita e benessere personale

La libertà di scegliere chi essere

Per costruire la propria identità e incamminarsi sulla strada capace di portarci a ciò che vogliamo per noi stessi può capitare di avere dei fardelli di cui occorre disfarsi, fardelli che impediscono di procedere velocemente oppure di vedere quale sia la giusta direzione da intraprendere. Fardelli che molto spesso hanno la forma del nostro passato.

A volte il passato da mettere da parte è esclusivamente nostro, altre volte è legato a quanto abbiamo vissuto ed appreso nelle nostre famiglie: ci sono situazioni, infatti, in cui i valori, le idee e i modi di agire trasmessi dai genitori rendono più difficile comprendere chi si può e si vuole realmente essere. E in questi casi la propria realizzazione passa dalla capacità di prendere le distanze da quello che, delle famiglie di origine, non ci sta più bene. Lo vediamo chiaramente nella saga di Harry Potter grazie ai personaggi dei fratelli Black e quello di Draco Malfoy. Tutti e tre provengono da famiglie che incarnano la quintessenza dell’orgoglio purosangue, ma mentre Draco è fortemente influenzato dalle idee dei genitori e le fa proprie senza capacità di giudizio critico, Sirius e Regulus Black, in tempi e modi diversi, si ribellano e lo fanno a proprie spese. Lo scarto è immediatamente visibile: da un lato Draco, incapace di costruirsi una visione della realtà alternativa rispetto a quella dei genitori, dall’altro Sirius e Regulus entrambi pronti a sacrificare la propria vita perché hanno scelto chi essere e da che parte stare. Tra di loro intercorre tutta la differenza che esiste tra l’essere davvero liberi e l’essere prigionieri di un preciso “dover essere”.

Si può sempre cambiare strada

Le queste storie di questi maghi ci insegnano che, per quanto sia vero che tutto quello che viviamo lascia il segno, sta poi sta a noi decidere quanto vogliamo lasciarci influenzare da ciò che quel segno comporta: qualunque sia la nostra esperienza, infatti, se lo desideriamo, le catene del passato possono essere spezzate – da soli o con l’aiuto di un esperto. ciò vuol dire che in ogni momento della nostra vita possiamo scegliere di andare oltre quello che abbiamo appreso (ciò che ci è stato insegnato), per essere diversi da quello che altri vorrebbero da noi, se ciò che vorrebbero non ci piace, e possiamo in tal modo assumerci la responsabilità di essere autenticamente noi stessi.

E’ proprio quello che fanno i fratelli Black, ribellandosi alle idee dei genitori per dare spazio a quello che scelgono di essere. Lo si può vedere innanzitutto con Sirius, che a 16 anni arriva a lasciare la casa paterna e a trasferirsi a casa del suo migliore amico, James Potter. Chiaramente la sua fuga ha origine molto tempo prima, nella diversità di pensiero ed azioni che da sempre Sirius mostra rispetto al resto della famiglia: i genitori erano, infatti, convinti sostenitori della superiorità dei purosangue e nutrivano un certo interesse nei confronti delle arti oscure, idee assolutamente non condivise dal figlio maggiore. Una divergenza sottolineata dal suo smistamento nella casa di Grifondoro (una delle 4 Case di Hogwarts) a differenza del resto della sua famiglia, da sempre smistata in Serpeverde. Il suo è un caso abbastanza raro di ragazzo che ha le idee ben chiare da subito: in tutta la sua crescita, infatti, la distanza dai valori familiari è fin troppo evidente, al contrario di quello che accade in suo fratello Regulus, il quale si mostra sempre in linea con il pensiero dei genitori, al punto da diventare un Mangiamorte (i più fedeli seguaci di Lord Voldemort). Eppure anche per Regulus arriva ad un certo punto il drammatico momento di comprendere quanto siano sbagliate certe idee, tanto che con una forza interiore inimmaginabile – e senza confidarsi con nessuno – arriva a sacrificare la propria vita nel tentativo di bloccare i piani di immortalità del Signore Oscuro.

Per quanto lo facciano seguendo percorsi divergenti, entrambi i fratelli Black arrivano a comprendere l’errore dei loro genitori, mostrandoci in tal modo l’importanza del poter decidere autonomamente quali valori seguire, ma anche del potersi assumere la responsabilità di differenziarsi e allontanarsi dai genitori, quando si crede che sia la scelta migliore per sé. Una cosa che non sa assolutamente fare Draco Malfoy, il quale non si è mai potuto muovere al di fuori dall’ombra del padre e non mai incontrato qualcuno che lo aiutasse a capire che non era costretto ad essere come lui.

Del resto Draco è talmente intriso dell’orgoglio di appartenere alla famiglia Malfoy, che lui per primo non vede alternative davanti a sé: è cresciuto privo di uno spazio di libertà che potesse dar vita ad una visione diversa della realtà rispetto a quella adottata dalla sua famiglia. E questo lo porterà a diventare un Mangiamorte ad appena 16 anni, con il gravoso compito di uccidere Silente, impresa in cui lo stesso Voldemort vuole che fallisca così da potersi vendicare degli errori di suo padre. Ma soprattutto lo porterà a non accorgersi, nemmeno in questa situazione disperata, di avere sempre a disposizione la possibilità di cambiare strada (anche se a caro prezzo) e di non essere costretto a rimanere ancorato ad una scelta che ormai risulta sbagliata.

Scegliere in libertà ed autenticità

In che modo le storie di Sirius, Regulus e Draco possono essere utili a noi nel mondo reale?

Innanzitutto ci dicono che può succedere a tutti di aver intrapreso un percorso che ad un certo punto non riteniamo più adeguato a noi. Oppure di aver vissuto in famiglia, così come fuori da essa, esperienze che hanno portato a scelte nelle quali oggi non ci riconosciamo. E mostrano che questo non significa essere sbagliati, incapaci, immaturi o inadeguati, significa semplicemente che la vita ci ha portato ad ampliare la nostra percezione del mondo, a modificare opinioni prima accettate forse con troppa leggerezza, in altre parole a crescere. E crescere non è mai un male!

Nel concreto per riuscire in questo compito è importante sapersi ascoltare, per comprendere se le nostre convinzioni sono davvero nostre e non piuttosto una semplice eco di ciò che altri ci hanno ripetuto ed insegnato. Ogni tanto fa bene allora interrogarsi sui motivi per cui si credono determinate cose o si agisce in un determinato modo: se la risposta chiama direttamente in causa altre persone potrebbe esserci un problema da approfondire. Perché per quanto sia normale assorbire ideali, valori e anche modalità concrete di azione dalle persone per noi significative, c’è un passaggio fondamentale (di solito durante l’adolescenza, ma nulla vieta che si ripeta in seguito, anche a più riprese) in cui quegli ideali, quei valori e quei modi di agire devono essere elaborati e fatti propri, oppure abbandonati a favore di altri

La vicenda di Sirius e Regulus ci insegna, inoltre, che, quando capita di sentire che quanto trasmesso da altri non ci “convince”, diventa fondamentale tenere a mente che per stare bene con se stessi bisogna poter vivere coerentemente con ciò che si ritiene giusto. E questo presuppone poter agire nel mondo con libertà ed autenticità o, per meglio dire, con la libertà di prendere contatto con il proprio essere più autentico e di comportarsi di conseguenza.

Essere liberi vuol dire non sentire di dover adeguare al pensiero o alle aspettative di persone ritenute importanti, significa poter dare forma alla propria identità senza sentire il bisogno di conformarsi ad un ideale per andare bene. Questo non implica un’assoluta mancanza di valori o ideali, tutt’altro: vuol dire che ciascuno deve sentire di poter scegliere ed incarnare i propri valori e i propri ideali in modo personale, sulla base delle proprie caratteristiche, senza amputare parti di sé per combaciarvi alla perfezione. Solo in questo modo è possibile muoversi con autenticità nel mondo, ossia nel pieno contatto con ogni aspetto di sé, anche quelli meno amabili, e nel pieno rispetto di ciò che è, senza trasformarsi nella brutta copia di qualcun altro.

Quando le scelte di vita sono libere ed autentiche è più probabile che siano quelle giuste, ma se anche si dovesse capire di aver sbagliato, ci sarà sempre una nuova occasione di cambiamento, una nuova occasione per realizzare attraverso le nostre scelte “ciò che siamo veramente”.

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La più grande delle magie
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